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giovedì 31 marzo 2016

Classici #2: Maestro e Margherita


Finalmente, ho avuto il piacere di leggere questo meraviglioso libro dopo averne sentito tanto parlare. Maestro e Margherita può essere senza dubbio considerato un importante classico moderno, anche se, a mio umile avviso, non uno tra i più grandi classici di tutti i tempi. A togliere al romanzo questo primato, sono varie incongruenze fattuali della narrazione, dovute probabilmente alla sua lunga e travagliata stesura, durata ben 12 anni (1928-40). A renderlo invece unico nel suo genere è la trattazione di uno dei più ricorrenti topos letterari e non solo: la lotta tra il bene e il male. L'originalità, se ve lo steste chiedendo, sta nello sfumarne i contorni. Cosa è bene? Cosa è male? Perché a tratti Satana pare l'uomo più giusto sulla terra? Ecco, dimenticavo: il romanzo ha Satana e alcuni demoni tra i suoi protagonisti.
Ambientato in una Mosca surreale, a cavallo tra gli anni '20 e '30 del Novecento (anni della NEP), con Maestro e Margherita Bulgakov si accanisce contro l'ottusa società sovietica: la maggior parte dei personaggi incontrati vengono infatti descritti (non in maniera esplicita, ma con una forte vena ironica, tipica della satira russa alla Gogol' di Le anime morte) come dei palloni gonfiati, che le incredibili circostanze sveleranno per quello che davvero sono: individui repressi e viscidi. Questo uno dei motivi principali per il quale la censura non fece uscire il libro subito dopo la morte dell'autore (1940), ma solo 25 anni dopo, a puntate, sulla rivista "Moskva".
Altro fattore interessante è che ci troviamo di fronte a un metaromanzo: il romanzo su Ponzio Pilato del Maestro è un romanzo nel romanzo a tutti gli effetti, tanto importante da prendere interi capitoli. Il romanzo del Maestro è ambiento a Ersalaim (Gerusalemme), città santa per eccellenza che si contrappone a Mosca, l'antica terza Roma, ex baluardo della religione cristiana (seppur ortodossa), adesso atea e disincantata, scossa da inspiegabili avvenimenti surreali e catastrofici. Tanti gli elementi simbolici: dalla massoneria (si pensi al nome stesso del protagonista, Maestro) alla mitologia germanica ( riferimenti alla notte di Valpurga nel capitolo 22), impossibili da decifrare alla prima lettura (mi dispiace! Se avete altri spunti, giù nei commenti!) e diversi riferimenti al Faust di Goethe.
Un libro affascinante e misterioso, al limite della follia (non per nulla molti personaggi vengono rinchiusi in manicomio!). Anche maledetto a quanto pare, considerando che 3 attori di una bellissima serie russa (qui il link: https://www.youtube.com/watch?v=xwlu5Wz-O_0&index=1&list=PL96AA3445FC8681A3) ispirata al romanzo, sono passati a miglior vita proprio dopo aver preso parte allo sceneggiato.
Fatto curioso: ricordate la canzone di Simone Cristicchi, Ti regalerò una rosa? Ecco, dopo aver letto il libro, non avrà più lo stesso significato per voi...

Fonti:
M. Bulgakov, Il Maestro e Margherita, Feltrinelli, 2014
http://it.rbth.com/cultura/2015/03/16/va_in_scena_il_romanzo_maledetto_35013
G. P. Piretto, Da Pietroburgo a Mosca. Le due capitali in Dostoevskij, Belyj e Bulgakov, Guerini Studio, 2013

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