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martedì 16 agosto 2016

Memorie d'una ragazza (magrolina) perbene

L'ultima moda del momento è parlare di body-shaming: complice il fatto che l'Italia è un paese per giornalisti (e non solo) incompetenti (vedi il caso delle tre arciere "cicciottelle"), parlare di come evitare il body-shaming è un must-have dell'estate 2016. L'unico problema è, forse, che ci si indigna di più se ad essere vittime del body-shaming sono le ragazze abbondanti. Come ci si comporta invece in caso contrario?
Io non sono sempre stata magra. Anzi, ero una di quelle bambine con la pancia che all'inizio del 2000 (per colpa di Britney e Christina), a discapito del buon gusto, indossavano le magliettine corte che lasciavano uscire quella pancia da birra poco carina. Poi la pubertà ha fatto il suo dovere e nel giro di pochi anni sono diventata quello che sono oggi, ovvero, "un manico di scopa". A me l'ultima definizione è sempre sembrata esagerata, avendo anch'io uno specchio, ma qui non si tratta di me, si tratta di come mi vede il mondo; e perciò ogni qualvolta varco l'uscio di casa e incontro un conoscente è un tripudio di infelici uscite come la gettonatissima "ma sei sempre più magra!", o "ma stai bene?" oppure l'infelicissima " una mia amica pensa tu sia anoressica!"*
So cosa molti (ma soprattutto, ahimé, molte) di voi stanno pensando: "poveretta, si lamenta perché è magra, povera stella!". No. Io mi lamento perchè la gente ha seriamente rotto i coglioni con le sue frasette insulse. L'anoressia è una cosa seria, non un pettegolezzo da quattro soldi. Anche se fossi stata anoressica ( e lo sono stata, anche se fortunatamente avevo già superato la fase più critica prima dell'infelice uscita), una battuta del genere non mi avrebbe aiutata a guarire, anzi, mi avrebbe solo umiliata.
E allora, se Clio Zammatteo, meglio conosciuta come Clio Makeup, ha ricevuto un incredibile supporto morale dagli utenti della rete per essere stata definita "una cicciona che trucca", allora lo meritano anche tutte le ragazze magre che vengono continuamente tempestate di domande che mettono in dubbio la loro buona salute.
Il body-shaming fa male a tutti, non solo alle cicciottelle.

*nessuna delle seguenti frasi è stata (purtroppo) inventata

sabato 6 agosto 2016

Recensioni in pillole #1: Stranger Things


Netflix sforna serie su serie, successo su successo. Questo volta è il caso di Stranger Things. D'ispirazione fortemente kinghiana (passatemi il termine), i protagonisti sono 4 sveglissimi ragazzini (che ricordano parecchio i ragazzini di Stand by me) che si ritrovano a combattere con l'incarnazione del male appartenente ad un'altra dimensione. Uno di loro, Will, verrà rapito e trasportato nell'altra dimensione. Nessuno sembra capire che il caso abbia qualcosa di straordinario, eccetto per i ragazzini e per la madre di Will, interpretata da una stupenda Winona Ryder.
Un gioiellino anni '80 di solo 8 episodi che vanno guardati tutti ad un fiato, Stranger Things è la serie che non potete perdervi se amate Stephen King e l'horror degli anni '80, con un pizzico di teorie del complotto ed MKUltra. Assolutamente da non perdere.