" Se sei separato dal tuo corpo,
sei anche separato dal corpo del mondo"
-Philip Shepherd
Non ricordo bene quando sono incappata in questa roba, so solo che ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Ho 20 anni, ma sentire pronunciare la parola vagina provoca ancora in me un certo imbarazzo. Non sono mai stata dell'idea che la vagina sia una parte anatomica come un'altra: affascinante e piena di misteri direi, forse non proprio carina (parlo da donna etero), ma sicuramente interessante. In un mondo che ci schiaffa in faccia vagine di ogni tipo, forme e colori (ma tutte rigorosamente depilate e "senza personalità"), la vagina ha perso la sua vera essenza sia per gli uomini che, sfortunatamente, per le donne. Sì certo, siamo nel 2015 ormai, e la vagina ce la servono di continuo su un piatto d'argento: pubblicità, programmi discutibili e porno. Sempre mostrata, ma mai descritta, mai raccontata. Secondo me, dovremmo parlarne tutti come ne parla Eve Ensler; lei sì che conosce bene la separazione tra il "sé" e il "corpo", due cose troppo diverse, soprattutto dopo un'infanzia di abusi. Ma quanti di noi lo fanno, pur non avendo subito abusi? Non abbiamo alcun rispetto per la parte "organica" di noi stessi. Siamo stanchi? Beviamo un altro caffé. Siamo stressati dall'incredibile velocità delle nostre vite? Cerchiamo di correre più veloce. Il corpo è un inutile fardello che ci impedisce di realizzare i nostri progetti. Finché non arriva, con tutta la sua tragicità, la malattia. E allora, di colpo, il nostro corpo diviene importante; i nostri organi, crudi e sanguinanti, prendono forma e divengono reali.
I monologhi della vagina insegnano che non siamo fatti solo "della stessa sostanza dei sogni", ma anche di carne e ossa. Dai Monologhi, noi donne dobbiamo imparare a rispettare noi stesse, e gli uomini a rispettare le donne, che da sempre, sono la loro immagine speculare.
I monologhi della vagina sono un viaggio straordinario, profondo, divertente e commuovente: sessualità, maternità, stupro e tanto altro.
Lo consiglio a tutti. Vi consiglio l'interpretazione della stessa Eve Ensler, che però trovate solo in lingua originale ( e sottotitolato in portoghese; link al video). Per coloro che non conoscono l'inglese, numerose sono le interpretazioni in italiano.
Ps. Non sono sicura di essermi espressa bene, in fondo, parlare di vagina senza cadere nel trash è incredibilmente difficile.
In un'epoca in cui sembra essere passata di moda, ecco che ci ricordi di quest'opera cult ;)
RispondiEliminaP.s. da maschio etero devo dire che, riflettendoci anatomicamente, non è poi così bella, vero^^
Moz-
Sono contenta che questo post porti a conclusioni importanti D:
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