martedì 28 ottobre 2014
Halloween #2: The changeling (1980)
Un altro post a tema "notte delle streghe". Pensavo di proporre un film veramente estremo e fuori dagli schemi, ma alla fine la mia scelta è caduta su The changeling - Lo scambio che, credetemi, non ha niente di tutto ciò. Inutile dire che, come ogni pellicola horror che si rispetti, è basato su una storia vera: l'esperienza di Russell Hunter durante il suo soggiorno alla Henry Treat Rogers Mansion, in Colorado.
Niente budella, niente immagini sanguinolente, ma sono certa che The changeling vi lascerà senza fiato. La trama potrebbe sembrare addirittura banale: un professore di musica perde moglie e figlia in un tragico (un po' ridicolo però, secondo me) incidente. Cambiare casa sembra l'unica soluzione per voltare pagina, ma nella nuova casa (forse un po' troppo grande per un uomo solo, no?) iniziano a verificarsi degli strani fenomeni che spingeranno il protagonista a fare delle interessanti scoperte sulla storia dei vecchi abitanti dell'edificio.
The changeling è una pellicola che non posso non definire elegante: elegante per l'ambientazione e per la trattazione dei temi, tipici di una ghost story ben riuscita. Ottimo se siete particolarmente sensibili al sangue e alle mutilazioni, ma siete comunque amanti del brivido.
domenica 19 ottobre 2014
Halloween #1: The creepy side of Youtube
Halloween si avvicina, e quale momento migliore, se non questo, per dare sfogo alle mie tendenze da maniaca dell'horror? Qui vi proporrò alcuni dei video più disturbanti di Youtube, tutti accomunati dal semplice fatto che, a prima vista, sembrano degli show per bambini.
Rejected
Rejected : nonsense = Barbara D'Urso : tv trash. Probabilmente mi odierete per avervi propinato un video del genere, ma, ehy, Rejected, cortometraggio animato diretto da Don Hertzfeldt, ha vinto un Oscar nel 2000. Giusto per intenderci, io Rejected non lo considero disturbante, ma quando l'ho consigliato a qualche amico, mi sono sentita dire che se trovo divertente una roba simile mi manca qualche rotella. Più che divertente, lo trovo incredibile, surreale e pervaso da una buona dose di humour nero, Non lo farei trasmettere su Disney Channel (o forse sì?) ma, ragazzi, Rejected è un cult, perciò fatevi una cultura.
Don't hug me I'm scared & Don't hug me I'm scared 2 - Time
Signore e signori, ecco a voi il disagio. La serie Don't hug me I'm scared sono dei video virali, ovvie parodie di Sesame Street scritti e diretti da Becky Sloan e Joseph Pelling, due registi britannici sui generis, innamorati dei colori e dello psichedelico. Personalmente, apprezzo molto il loro lavoro, e trovo molto interessante la loro collaborazione con i Tame Impala, gruppo rock psichedelico australiano (giudicate voi: Tame Impala: Feels Like We Only Go Backwards ).
Tornando ai due video, è chiaro, soprattutto in Don't hug me I'm scared I, quanto i due artisti vogliano dimostrare che il concetto di creatività non può essere confinato in schemi ben precisi o "limitati": insomma, si può essere creativi anche procurandosi degli organi interni e cospargerli di glitter!
In Don't hug me I'm scared II, la rappresentazione del tempo che passa e che porta irrimediabilmente con sè morte e decomposizione è peggio di un racconto di Poe.
Teddy has an operation
Okay, qui baro un po'. Eh sì, perchè qui si esagera con lo zucchero; altro che horror e halloween: questo video è pieno di significato e di un messaggi positivi, peccato che siano dei messaggi in chiave un po' splatter. Dopo questo video però, guarderete il vostro orsacchiotto con altri occhi.
Buon Halloween!
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martedì 7 ottobre 2014
Romics 2014
Nonostante i miei pregiudizi, sono stata al Romics. Adesso, io non sono una grande fan di fumetti, anime, manga, film marvel, cosplay e quant'altro; anzi, i tipi che si mettono parrucche improponibili e lenti a contatto dai colori innaturali hanno sempre suscitato in me un certo terrore, ma se Lorenzo di The other side of the page ti dice: "Ehy, dovresti aprire la tua mente e fare esperienze nuove!", tu che fai, non lo ascolti? E fu così che ho preso un lentissimo treno diretto a Fiera di Roma.
Era venerdì, quindi c'era "poca gente" e solo due padiglioni visitabili, ma mi sono piacevolmente ricreduta per due motivi: uno perché vendevano copie di Dylan Dog a un euro, e due perché quel poco dell'onigiri che sono riuscita a mangiare era buonissimo (il resto si è sfracellato miseramente contro la superficie del tavolo...).
Per chiudere il post ci starebbe benissimo la foto del mio Dylan Dog, ma sono troppo pigra anche per scattare una foto. Non odiatemi.
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