Pagine

venerdì 1 agosto 2014

Book #1: Il signore delle mosche / Lord of the Flies


" É la società che incattivisce l'uomo o é l'uomo che nasce già con una buona dose di cattiveria?"

É questa la domanda che ha tolto il sonno ai grandi pensatori, tra i più noti Rousseau e Freud. Anche William Golding ha riflettuto sull'argomento e Il Signore delle Mosche é il frutto di questa riflessione/ esperimento sociale. Dopo aver letto il libro, non vedrete più quei cari, teneri e indifesi marmocchi con gli stessi occhi. 

Il romanzo scaturisce da un piccolo esperimento che Golding, al tempo insegnante in una scuola elementare inglese, svolse: ogni insegnante sa quanto possa essere difficile tenere a bada un'orda di ragazzini, e che è conseguenza inevitabile che quei piccoli idioti (che tutti noi siamo stati), lasciati senza alcuna guida, si ammazzino senza troppi complimenti. Proprio questo fece il maestro Golding: lasciò l'aula e gli alunni a loro stessi, ovviamente osservandoli a distanza. Quello che il nostro autore notò fu che ogni possibile discussione finiva in rissa (come ogni assemblea di classe che si rispetti).
Il titolo é una metafora per indicare Satana, scelta dal grande poeta Thomas Stearns Eliot, direttore della Faber&Faber, casa editrice che pubblico l'opera nel 1954.

Il romanzo ha una carica simbolica non indifferente. Ogni personaggio possiede un significato allegorico: se Piggy rappresenta la ragione, Jack rappresenta la brutalità primordiale presente in ogni uomo. L'opera assume anche un certo valore politico: su un'isola deserta, a seguito di un disastro aereo, dei bambini, tutti maschi dai 6 ai 12 anni, si ritroveranno completamente soli e senza regole. Due leader si contenderanno il potere, Ralph e Jack. Se Ralph é il politico che chiede al popolo sacrifici per risolvere una crisi (in questo caso, il sacrificio sarà tenere acceso un fuoco notte e giorno per farsi salvare), Jack é il politico che propone una soluzione immediata ad un problema, soluzione che alle lunghe impoverirà la società, ma che il popolo preferisce perché non richiede sforzi estremi, se non il perdere la libertà e la democrazia.

Nonostante Il Signore delle Mosche non goda della stessa popolarità dei romanzi di George Orwell, é un romanzo che non dovrebbe assolutamente mancare sugli scaffali degli amanti del romanzo distopico.




" Is the society which makes the human kind evil or men were born evil themselves?"

This is the question that kept awake most of philosophers; really involved in this issue were Rousseau  and Freud, but also William Golding.  After having read the book, you will look to children with other eyes.
Lord of The Flies is the result of a social experiment. Golding was a teacher in a primary school, and every teacher knows how difficult can be looking after children: they can hurt themselves really bad! And here it comes the experiment: Golding left his pupils alone, and the result is easy to guess. As you probably got, every possible debate became a fight.

As regards the title of the work, it is a metaphor to define Lucifer. It was chosen by the great poet Thomas Sterns Eliot, director of the Faber&Faber, which published the novel in 1954.

The novel is full of allegoric elements: if Piggy stands for reason, Jack stands for brutality. Very important is also the political allegory: after a plane crash, a group of male children have to struggle to survive. Two are the most charismatic children of the group: Ralph and Jack. If Ralph represents the leader who asks to citizens some efforts to solve a social problem, Jack represents the leader who asks nothing to citizens, except for democracy and freedom.

Even if The Lord of The Flies is not as famous as George Orwell's novels, this is a book you can't miss if you are a great fan of the dystopian fiction.



12 commenti:

  1. Me ne hanno parlato in molti (anche perché una tematica simile è stata ripresa nei più recenti "Battle Royale" e "Hunger Games") e mi riprometto di leggerlo, quest'estate.
    Comunque, penso che chiunque abbia avuto l'occasione di lavorare con i bambini non li consideri più degli "innocenti marmocchi". O almeno, non tutti... Ci sono alcuni casi isolati, ma, quando sono tutti insieme, sono davvero difficili da tenere a bada. Dopo cinque anni di animazione in cui ho lavorato con i bambini, credo di aver sviluppato una specie di "allergia"!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sapevo avesse ispirato questi altri due lavori, ma l'opera prima è sempre qualcosa di eccezionale, per quanto sconvolgente!

      Elimina
  2. Ho un piacevole ricordo del libro, grazie alle letture suggerite dalla maestra.
    Lo trovai molto duro all'epoca, solo crescendo l'ho compreso in pieno...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Immagino... Io a 20 anni facevo fatica a reggere lo stress psicologico che provocano alcuni passi.

      Elimina
  3. Letto e riletto più volte.
    Stranamente avevo una grossa ritrosia ad affrontarlo, fino a quando non lo vidi citato tra le pagine di Cuori In Atlantide di Stephen King in una maniera che mi coinvolse molto, tanto che andai subito a comprarlo.
    Romanzo che definirei fondamentale. :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non credo lo rileggerò, ma mai dire mai... D'altra parte, è da una vita che voglio leggere King ma non l'ho mai fatto!

      Elimina
  4. Stupendi sia libro che film, una tematica interessante e spietata.
    Opera citata e parodiata a gogo^^

    Moz-

    RispondiElimina
  5. Ammetto che mi manca, ma amando moltissimo il genere distopico provvederò presto a colmare la lacuna! Grazie per la tua bella recensione!

    RispondiElimina
  6. Letto il libro alle medie e fu qualcosa davvero di sconvolgente.
    Inoltre sembra tanto il tema de "I bambini ci guardano"
    Dal libro sono stati tratti due film che non ho visto.

    P.S.: sono venuta anche a dirti che se desideri partecipare alla mia iniziativa, hai tempo fino a domani. ogni indicazione sul come partecipare la puoi trovare qui: http://almacattleya.blogspot.it/2014/07/i-post-piu-visti-per-i-quasi-700-post.html

    RispondiElimina

Uno dei motivi per cui tengo in vita questo blog è sentire LE VOSTRE opinioni. Mi piace confrontarmi, quindi commentate. Mi renderete una persona più felice :)