"Non andartene docile in quella buona notte,
I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno;
Infuria, infuria, contro il morire della luce."
-Dylan Thomas
Sono a lezione quando, tutt'a un tratto, mi accorgo di una scritta
sul banco. Mi incuriosisce e scrivo le prime 3 parole su Google per capire a
cosa si riferisca. È una poesia di Dylan Thomas. Bene, sembra interessante, vediamo se riesco a
leggere la versione integrale, mi dico; scorro i risultati e leggo il titolo del mio personale incubo: INTERSTELLAR. Ecco, penso, ci risiamo: anche oggi
qualcosa mi ricorda che non ho visto il film del momento. Sì insomma,
tutti l’hanno visto e tutti non hanno fatto altro che parlarmene, dal
mio professore di letteratura inglese nerd al più sfigato dei miei
colleghi. Oggi, appena sveglia, ho
deciso che il mio personale inferno doveva finire. Oggi, HO VISTO INTERSTELLAR. La massa aveva ragione. L’ho trovato un film
bellissimo e sì, è vero, ricorda un po’ 2001:
Odissea Nello Spazio (l’ho sentito dire in giro) per le ambientazioni, ma i
temi principali sono diversi (l'amore in ogni suo aspetto e come “motore” che fa
girare il mondo, codardia, fine del mondo, ecc…). Mi sono piaciute tantissimo
le figure femminili, per niente banali.
Dico la verità, volevo vederlo in
streaming, ma NO, SE VOLETE VEDERLO IN STREAMING, NON FATELO. Vederlo sul grande schermo è l’unico modo per apprezzare al meglio la pellicola ; fidatevi, è incredibilmente suggestivo sentirsi persi nello spazio sconfinato (azzeccatissima la
scelta di Nolan di non coprire il silenzio dello spazio con colonne sonore
varie ed eventuali). Che dire, io sto ancora metabolizzando la giornata, ma devo ammettere che era da tempo che un film non mi colpiva così intensamente.