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sabato 29 marzo 2014

Movie #14: Arancia Meccanica


Di Arancia Meccanica si è parlato fin troppo: mi rendo conto che questo post probabilmente sarà per i più un fallimentare esperimento di critica, ma ci provo comunque.

Per comprendere a pieno il film, non si può pensare di non leggere l'opera prima da cui tutto ebbe inizio. Arancia Meccanica (A Clockwork Orange) è un romanzo distopico di Anthony Burgess che narra di una "strana" società, dove i giovani sono irrimediabilmente affascinati dall'ultra-violenza e dall'oblio delle droghe. Protagonista indiscusso è Alex, un personaggio quanto mai ambiguo.
Da carnefice a vittima il passo é breve: per questo Alex non verrà mai veramente biasimato dal lettore o dallo spettatore per la sua innata crudeltà. Non si può odiare mai del tutto Alex: Alex è innamorato della musica classica, è un tipo intelligente... Mica un buzzurro qualunque.
Nonostante Alex sia un essere spregevole, egli subisce un grave torto: viene privato, dalla società stessa, della libertà di poter scegliere. Mi spiego. Avete presente questa scena?


Ecco a voi la rappresentazione di quella che fu battezzata da Burgess la Cura Ludovico: attraverso l'utilizzo di particolari farmaci, i medici, inducendo artificialmente un senso di disgusto nel paziente, riescono a far odiare ad Alex tutto ciò che gli viene mostrato e fatto ascoltare su un grande schermo. Interessante è l'osservazione che Burgess mette in bocca ad Alex (poi riportata da Kubrick nel film):
"(...) E' buffo come i colori del mondo reale ti sembrano realmente reali solo quando li vedi sullo schermo." 
Lo sanno bene i cinefili di tutto il mondo.

Fatto sta, che, con questa cura, si toglie all'uomo la capacità di scegliere. Alex non può che scegliere di fare il bene, ma non perché il suo arbitrio lo porta a questa scelta, ma perché è costretto ad evitare la violenza per non sentire quella terribile nausea che lo assale al solo pensiero di fare del male, sia fisico che verbale. Ed ecco che l'uomo si trasforma così in un'arancia ad orologeria, incapace di agire seguendo il proprio istinto, incapace di distinguere da solo tra il bene e il male, ma caricato da terzi e pronto a scattare al momento giusto. Significativo è il ruolo del sacerdote di prigione, sia nel libro che nel film:
"(...) La bontà viene da dentro, 6655321 (si riferisce ad Alex). La bontà è qualcosa che si sceglie. Quando un uomo non può scegliere cessa d'essere un uomo."
Niente di più vero: Alex viene torturato, quasi martirizzato, schiavizzato e usato dalla società anche dopo "la seconda guarigione" a fine film: Alex dirà di essere "proprio guarito", ma ciò non cambia il fatto che la sua storia viene comunque utilizzata per fini politici.
La storia di Burgess non si ferma qui: il libro ha un finale "alternativo" (non utilizzato però da Kubrick: l'edizione statunitense su cui si basò il regista non conteneva il capitolo che concludeva l'edizione inglese), che per quanto "banale", mi ha lasciata stranamente sorpresa e perplessa.

Il linguaggio utilizzato da Alex e dai suoi drughi è il Nadsat (prende il nome dal suffisso russo -надцать, che serve a formare tutti i numeri che vanno dall'11 al 19, e che quindi corrisponde al -teen inglese; arrivati fin qui, il passo è breve: il nadsat non è altro che lo slang dei teenegers). E' una lingua inventata da Burgess: è essenzialmente inglese, ma con diversi termini di origine russa (бабушка= signora anziana, друзья=amici/drughi).

Nella recensione di Funeral Parade Of RosesMovie #13 ) dissi che Kubrick si ispirò a questo film per la realizzazione di Arancia Meccanica. Ora , oltre a Wikipedia, non ho trovato nessun riscontro in dichiarazioni o interviste del regista, quindi prendete questa informazione con la dovuta diffidenza. Certo, i punti in comune sono diversi: la tematica (la rappresentazione di una "gioventù bruciata"), l'utilizzo incisivo delle musiche e le celeberrime ciglia finte. 
La musica in Arancia Meccanica è elemento basilare: la scena dello stupro a casa dello scrittore (che poi nel libro, è proprio l'autore di Arancia Meccanica), non sarebbe la stessa se Alex non cantasse I'm singing in the rain; e che dire di Funeral of Queen Mary, una melodia inquietante e meravigliosa che ci fa entrare, sin dai primi minuti del film, nel mondo cupo di Alex e dei Drughi?





Boomstick award 2014

Era da un po' che vedevo i più famosi bloggers scambiarsi questo premio, e alla fine, grazie ad Emanuela di Ricette Fuori Fuoco, sono riuscita anch'io ad ottenere questo riconoscimento dal nome leggendario! Perchè, parliamoci chiaro, come non amare il premio "bastone di tuono", l'arma preferita del nostro tanto tonto, quanto geniale eroe Ash Williams?!? ( Movie #12 )


Senza perdermi in troppe chiacchiere, ecco le regole stabilite dal creatore del premio (Book And Negative):
1. I premiati sono 7. Non uno di più, non uno di meno. Non sono previste menzioni d'onore;
2. I post con cui viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di sorta da parte del premiante riservate agli esclusi a mo' di consolazione;
3. I premi vanno motivati. Non occorre una tesi di laurea. E' sufficiente addurre un pretesto;
4. E' vietato riscrivere le regole. Dovete limitarvi a copiarle, così come io le ho concepite.

Ecco i sette blog che più si sono meritati questo premio:
1. The Other Side Of The Page - Un nuovo blogger che recensisce tutto ciò che legge in maniera obiettiva, breve e concisa. Un blog interessante che merita più iscritti.
2. Bizzarro Bazar - Ho sempre avuto una certa passione per tutto quello che è macabro e bizzarro... Se siete degli psicopatici curiosi come me, ecco il blog che fa per voi.
3. Cervello Bacato - Un blog irriverente. Mi sembra sufficiente.
4. Clockworkfairy Atelier - Un viaggio attraverso la moda. Non sto parlando del solito e ridicolo (con tutto il rispetto) fashion blog, ma di un vero e proprio sito dedicato alla Moda, di ieri e di oggi, occidentale e orientale che sia. Perché la Moda è una cosa seria, diffidate da chi la definisce frivola.
5. de-crea-zione - Poesia, arte urbana e non.
6. occhio sulle espressioni - Il lato oscuro del cinema che tutti dovremmo conoscere.
7. Nuvole Sul Soffitto - Un blog leggero e etereo come una nuvola, ma allo stesso tempo carico di emozioni e di vita vissuta. 

 Bene, avendo adempito il mio dovere sono riuscita ad evitarmi il tanto temuto award dedicato a chi non rispetta le regole del leggendario e mistico premio Boomstick:


E voi, cari premiati, sarete altrettanto in grado di evitare il nefasto "Bitch, Please" award?  Beh, lo spero per voi...

domenica 16 marzo 2014

La storia dentro ad uno schermo.


Mi sono sempre piaciute le mostre, e non appena una mia collega mi ha proposto di andare a visitarne una, per di più gratis, non ho saputo dire di no.

E' incredibile che si parli della TV come il satana del nuovo millennio. Un mezzo di controllo di massa, un mezzo di cui avere paura e da mettere al rogo. Questa ipotesi non è del tutto infondata, ma, come per internet, anche la TV ha i suoi pregi. La televisione ha saputo e sa unire, informare, intrattenere milioni di persone. Per non parlare della radio: oggi solamente una voce di sottofondo per i lunghi viaggi in auto, la radio è stata il "ponte" che ha reso un po' più cittadini del mondo i nostri nonni; un mezzo attraverso il quale molti hanno saputo levare la propria voce al di sopra della feccia che li sommergeva fino al collo (vedi Peppino Impastato).
Tutto questo me lo sono ricordato oggi aggirandomi davanti a quegli schermi. "La RAI racconta l'Italia" è una mostra che spazia da temi frivoli come le piume e le paillettes degli abiti delle più famose soubrette italiane, alla storia dentro ad uno schermo: lo sbarco sulla luna, l'avvento della Seconda Repubblica, interviste ad intellettuali...
Gli archivi della Rai non sono cosa da sottovalutare: ore e ore di televisione, che racconta l'Italia e gli italiani; il tutto in 8 sezioni: Spettacolo, Scienza, Cultura, Politica, Economia, Società, Sport e Informazione; introdotte da personaggi come Emilio Ravel, Piero Angela, Andrea Camilleri,Arnaldo Plateroti e Bruno Pizzul. E poi, interviste ai premi Nobel e le esilaranti Interviste Impossibili, tanto in voga negli anni '70.
Un viaggio meraviglioso attraverso gli ultimi 60 anni della RAI e dell'Italia.

































Quando e dove:
Roma, Complesso Del Vittoriano
31 gennaio - 30 marzo 2014

Milano, Triennale
29 aprile - 15 giugno 2014

martedì 11 marzo 2014

Liebster Award

Si, lo so, sono in ritardo: ultimamente sono perennemente in ritardo, non importa quanto io mi impegni per evitarlo.
Un paio di giorni fa ho ricevuto il Liebster Award, un premio assegnato a blog niente male, ma con poco seguito (meno di 200 followers) . Ringrazio tantissimo Norma per avermi premiata, e vi invito a visitare il suo blog etereo e impalpabile come una nuvola.

ATTENZIONE! LEGGERE ATTENTAMENTE IL LIBRETTO ILLUSTRATIVO!
Se accetti il premio, DEVI:
  • Ringraziare chi ti ha assegnato il premio, possibilmente a stomaco pieno;
  • Rispondere alle 10 domande che sono state assegnate insieme al premio, ma prima assicurarsi di non essere allergici ai principi attivi contenuti in esse;
  • Somministrare il premio ad altri 10 bloggers con meno di 200 lettori - non somministrare al di sotto dei 12 anni;
  • Somministrare ai 10 blogger altre 10 domande con iniezione intramuscolare profonda;
  • Comunicare ai prescelti che stanno per morire (mi spiace).

Bene, detto ciò, ecco le domande che Norma si è inventata!

1.In che epoca ti sarebbe piaciuto vivere? E perché?
Il mio più grande sogno sarebbe stato quello di vivere il 1800 inglese. Complici i salotti frivoli di Jane Austen e le brughiere delle sorelle Bronte, il mio cervello è convinto che da donna in piena età romantica sarei stata una persona migliore e più apprezzata. 

 2.Che animale ti piacerebbe essere?
Questa è facile! Ma un gatto ovviamente! Mangiare, dormire e affilare le unghie sul divano di essere umani tonti... Che vita ragazzi!

3.Un personaggio di un libro nel quale ti riconosci.
Mi vien da dire Elisabeth Bennet di Orgoglio e Pregiudizio, così, a cuor leggero.

4.Cosa vedi quando chiudi gli occhi?
Niente.

5.Da piccolo/a, che lavoro avresti voluto fare da grande?
No, niente astronauta. Io volevo fare la stilista. E avrei avuto un futuro... Voi sapevate vestire le vostre Barbie con i centrini orrendi delle vostre nonne?! IO SI!

6.Una tua bizzarria di cui ti senti particolarmente orgoglioso.
Le mie labbra violacee. Non importa che fuori faccia +50°, sembrerà sempre che io stia morendo assiderata... Figo, no?!

7.Qual è la prima cosa che fai quando ti svegli?
Mi faccio coraggio e penso che se riesco a spostare il mio deretano fino alla cucina, ci sono i PLUMCAKE!

8.Qual è la cosa che ti spaventa di più?
Ora come ora, guidare. Nonostante abbia preso la patente (la cosa più stressante della mia vita), non c'è nulla da fare: EVVIVA I MEZZI PUBBLICI! (peccato che siano il motivo principale per cui sono perennemente in ritardo... Peccato...)

9.In che modo ti rilassi? Magari prendo ispirazione...
Non c'è niente di meglio di una doccia. (Se mi state leggendo, puzzoni degli autobus, prendete nota: non fa solo bene al vostro vicino sull'autobus, ma anche a voi e alla vostra salute psichica... Provate!)

10.Sogni a colori o in bianco e nero?
A colori, purtroppo.


Ora tocca a me!
1. Quale odore ti fa ricordare l'infanzia?
2. Se dovessi descriverti attraverso un quadro, quale opera sceglieresti e perché?
3. Sole o pioggia?
4. Una persona che ti sprona o ti ha spronato ad essere un essere umano migliore.
5.Il film che più ti ha inquietato o segnato a vita.
6. Hai un incubo ricorrente?
7. Il posto che ti fa sentire un puntino immerso nell'infinito.
8. Hai delle cicatrici?
9. Un oggetto di cui non potresti fare a meno.
10. Il libro che ha cambiato la tua visione del mondo.

Ecco i 10 blog:
Non vedo l'ora di leggere le loro risposte... E voi?

sabato 1 marzo 2014

Codex Seraphinianus


Codex Seraphinianus, Abbeville Press 1983
Il Codex Seraphinianus, scritto da Luigi Serafini (artista, architetto e designer romano) è un'enciclopedia, scritta però in una grafia indecifrabile e con illustrazioni fantasiose ed estremamente astratte.
Il codex è diviso per settori tematici (nell'ordine):
1. BOTANICA

2. ZOOLOGIA

3. SETTORE DEDICATO A STRANE CREATURE BIPEDI





4. CHIMICA, FISICA E BIOLOGIA


5. MECCANICA APPLICATA



6. ANTROPOLOGIA

7. STORIA

8. GRAFEMATICA

9. GASTRONOMIA, MODA E COSTUME

10. GIOCHI E SPORT


11. ARCHITETTURA

Il codice, "scritto" e illustrato tra il 1976 e il 1978, fu pubblicato nel 1981 da Franco Maria Ricci, dopo che molti editori si rifiutarono di pubblicare un'opera così bizzarra.
La scrittura non ha nessun significato. Luigi Serafini utilizza questa strana grafia per ricreare nel lettore un effetto di "analfabetizzazione": il lettore, sfogliando l'opera, si ritrova nella condizione di bambino, ancora incapace di leggere e di scrivere, che, basandosi sul solo elemento visivo, cerca di intuire il significato delle pagine che ha di fronte. 
Un mondo assolutamente fantastico, non da leggere, ma da "sentire" e interpretare in maniera del tutto libera e irrazionale.
L'opera è ormai un cult per gli artisti di tutto il mondo e tra i suoi maggiori estimatori ricordiamo Tim Burton, Umberto Eco e Italo Calvino. Lo stesso Calvino scrisse l'introduzione all'edizione del 1993, definendo l'enciclopedia di Serafini "teratologica" e confrontando il mondo di Serafini con il mondo delle Metamorfosi ovidiane (poema particolarmente amato da Calvino); metamorfosi il cui simbolo principale è la coppia che, durante l'amplesso, si trasforma in un gigantesco rettile. Un'opera particolare e aperta, ovviamente quasi dimenticata in Italia, ma si sa: "nemo propheta in patria".

Come qualunque opera originale e fuori dagli schemi, il Codex Seraphinianus ha attratto l'attenzione dei complottisti ed è stato definito il codice degli ILLUMINATI. Strano che Adam Kadmon non ne abbia ancora parlato, non trovate?