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sabato 28 giugno 2014

Gomorra - La serie


Sono sempre stata quel tipo di italiana che quando sente parlare di serie TV prodotte nel suo paese, scappa a gambe levate. Sarà che Canale 5 mi ha fracassato non dico cosa con Distretto di Polizia, Squadra Antimafia e tanto altro. Viste le premesse, quando ho sentito parlare di Gomorra - La serie, ero parecchio scettica. Fortunatamente, sono rimasta piacevolmente sorpresa. Prima di tutto, la trama non è per nulla banale: ricca di colpi di scena, saprà tenervi incollati allo schermo. Altro punto di forza della serie sono, secondo me, gli attori: bravissimi tutti, non c'è ne uno che reciti male.

La serie, ideata da Roberto Saviano (come si poteva facilmente intuire dal titolo) è ambientata a Napoli (come si poteva facilmente intuire dal titolo) e lo svolgersi dei fatti si sviluppa principalmente sullo scontro tra due clan rivali, i Savastano e i Conte (vedi parentesi precedente). A mio avviso, Ciro Di Marzio e Genny Savastano sono due personaggi parecchio interessanti. Non voglio dirvi il come e il perché vi sorprenderanno, ma teneteli d'occhio. Personaggio femminile di spicco è Imma Savastano, moglie del boss, che sa essere spietata e compassionevole allo stesso tempo.
Quindi, non perdete tempo, sedetevi sul divano, rilassatevi e godetevi un po' di orrende immagini sulla realtà sulle associazioni mafiose.



I'm that kind of Italian girl who hates Italian TV series. Probably I have to thank Canale 5 (Berlusconi's channel) for  broadcasting a lot of bullshits. This is why I wasn't really keen on watching Gomorrah - The series. Fortunately, it really surprised me in a good way! Firstly, the plot isn't banal at all: all those plot twists will get you mad; secondly, actors are incredibly good.

The series, created by Roberto Saviano, author of the novel Gomorrah, is set in Naples and is about a dispute between two rival Mafia clans, the Savastanos and the Contes. In my opinion, Ciro Di Marzio e Genny Savastano are two very interesting characters. I don't want to tell you how and why they will surprise you, but keep an eye on them. The main female character is Imma Savastano, Boss's wife, who knows how to be cruel and compassionate at the same time.
So, don't lose time, sit on your couch and relax watching some horrible images about Mafia.

giovedì 26 giugno 2014

Shell Shock

Molte volte, forse troppe, ci siamo dimenticati di non essere nulla più che gorilla parlanti. Siamo animali, capaci di esprimere emozioni e pensieri parlando, scrivendo o imbrattando una tela. Siamo figli della Terra come tutte le altre bestie, solo un po' più capaci e con un pollice opponibile. In quanto tali, abbiamo istinti, paure, nevrosi. Ebbene sì, abbiamo paura. L'oltreuomo? Puah, una stronzata.
Questo pensiero, poco condivisibile, è scaturito dal mio cervello da bertuccia dopo aver visto questa foto:

Il protagonista della foto è un soldato di trincea. Gli occhi vuoti e il sorriso nevrotico sono dei chiari segni di shock post traumatico.
Guardando questa foto, mi viene da domandarmi se sia proprio un caso che la psicoanalisi si sia sviluppata proprio nel Novecento... Forse prima non serviva. Forse prima era diverso. Chi lo sa.
Intanto, noi che adesso ci sentiamo così evoluti e al passo coi tempi, impauriti da nulla dopo aver affrontato disastri nucleari e genocidi, siamo figli di questi poveracci, che come agnelli impauriti, non capivano cosa li uccidesse... L'aria? Come si fa ad uccidere un uomo con l'aria? Gas? Cos'è??
Erano uomini, come sono uomini i nostri padri, fratelli, fidanzati... Poi, dopo la guerra, sono diventati degli storpi tremanti, i cosidetti scemi di guerra. Scemi? Siamo sicuri sia la giusta definizione?



Lo shock post traumatico lo ritroviamo in Mrs Dalloway,  dove Septimus Smith è la perfetta rappresentazione di un uomo sconvolto dai cadaveri e dalle macerie del primo conflitto mondiale. Una versione più moderna della stessa patologia la ritroviamo in Taxi Driver. Travis Bickle è un ex marine reduce dal Vientnam, alienato, depresso e insonne. Proprio questa sua condizione lo condurrà a un folle gesto...

Per saperne di più sull'argomento, vi consiglio fortemente il documentario di Enrico Verra, Scemi di Guerra.

martedì 10 giugno 2014

Studiare il russo?

A due giorni dal mio esame orale di Russo, sono qui su Blogger a scrivere questo post.
Un paio di mesi fa, esattamente dopo la mia maturità, cercavo informazioni su cosa mi sarebbe aspettato se avessi scelto di studiare Russo all'università. Siccome all'epoca non ho trovato niente che mi soddisfacesse, voglio aiutare tutti quelli che vogliono cominciare ad imparare questa lingua tanto difficile, quanto interessante.
Quello che non mi è piaciuto di tutti i post che ho letto, è che parlano solo di quanto possa essere utile imparare questo idioma. Lo so benissimo che se imparo il Russo ho più possibilità di trovare un lavoro, ma perché non si parla di tutte le difficoltà che vanno affrontate?
Futuro studente di Lingua Russa, questo post è tutto per te.

1.Il Russo ha un alfabeto diverso, il CIRILLICO. Se non impari quello, sei abbastanza fregato. Non scoraggiarti, all'inizio confonderai le lettere, non saprai cercare sul dizionario, confonderai la P russa con la P italiana (chi sa il Russo sa di cosa parlo), vorrai piangere e gridare, ma ce la farai. Insomma, questa è la parte più facile.
2. Leggere il Russo. Ho imparato le lettere, quindi adesso posso leggere?! MA ANCHE NO! Stai certo che non beccherai mai l'accento giusto, e poi la lingua russa ha un sacco di simpatici nessi consonantici (un aggregato di 2,3,4,5 consonanti!) IMPRONUNCIABILI se non impari delle regole (che non sono neanche fisse). Ma ce la farai a fare anche questo: attento agli accenti che sono presenti su tutti i manuali di russo per stranieri ( ricorda però che i russi non usano mai gli accenti quando scrivono!) e se la parola è troppo lunga, dividi in sillabe finché non prendi confidenza con tutti i suoni.
3. Declinare e coniugare. Il problema delle declinazioni, non sono le desinenze da imparare, ma sono tutte le eccezioni interne ad ogni declinazione. Anche le desinenze delle coniugazioni sono parecchio facili, ma la radice di moltissimi verbi cambia mentre coniughi: no, non c'è via d'uscita, devi imparare a memoria.
4.Comprendere e parlare. Inizialmente, ascoltare un madrelingua ti farà sentire un completo idiota: non capirai assolutamente niente. Poi, pian piano, il tuo cervello comincerà a ricordare parole che hai letto o sentito diverse volte, e così comincerai a capire le parole chiave del discorso. Per parlare è uguale, ma devi prima studiare approfonditamente i casi e il loro utilizzo prima di riuscire a dire una frase semplice come "io mangio una mela"!

Detto questo, le soluzioni esistono, e sono due: impegno e soprattutto tempo. Si, hai capito bene... DATTI TEMPO! Non tutti abbiamo gli stessi tempi di apprendimento: se sei lento rispetto ad altri a fare qualcosa (il mio tallone d'Achille è la lettura, ad esempio), non abbatterti: non vuol dire che sei stupido o hai dei problemi neurologici, ma che devi semplicemente lavorare più sodo per ottenere gli stessi risultati degli altri.
In più ricorda che studiare una lingua è una cosa parecchio impegnativa. Devi imparare quasi tutto a memoria (lessico, declinazioni, ecc..) e questo richiede molta concentrazione. Non ascoltare la musica, non messaggiare con gli amici, ma CONCENTRATI. 
Non puoi pensare di studiare una lingua un giorno, e abbandonarla per 3: per imparare una lingua bisogna esercitarsi ogni giorno, per 10-20 minuti.
Se ti scoraggi, pensa che ci sono persone che parlano addirittura 8 lingue: quindi imparare più di una lingua o una sola particolarmente impegnativa, non è impossibile.
Cerca di trovare una ragione plausibile: perché vuoi imparare il russo? Perché ti piacciono le belle bionde? Perché vuoi visitare Mosca o San Pietroburgo? Perché ti piace la letteratura e l'idea di leggere Delitto e Castigo in lingua originale ti intriga? Non importa quale sia, ma trova una ragione; ti servirà quando penserai: Ma chi ca*** me l'ha fatto fare? Non potevo studiare Spagnolo come la gente normale?
Un piccolo consiglio: leggi e ascolta più che puoi! Una lingua non si impara solo studiando la grammatica!
Quando ti sentirai pronto, fai pratica! Ci sono vari siti, come Interpals (scoperto grazie a The other side of the page ), in cui puoi farti degli amici di penna madrelingua!

TESTI CONSIGLIATI:
Grammatica Russa - Hoepli
Russo Esercizi
Il russo. Corso base
Verbi russi. Tutti i verbi regolari e irregolari
Il Kovalev. Dizionario Russo-Italiano/ Italiano-Russo



Mi sembra di aver detto tutto. E dire che domani aspetto i risultati dello scritto. Tremo.
до свиданиа!

sabato 7 giugno 2014

TV series: Black Mirror


Black mirror è una miniserie britannica del 2011. Ogni episodio ha una trama indipendente, ma sempre incentrata su un unico tema: l'influenza che i mass media e la tecnologia hanno sulle nostre vite. Una serie distopica, che cambierà il vostro modo di vedere uno smartphone.
Lo "specchio nero" del titolo è lo schermo di un televisore, cellulare o laptop. Ispirata a Ai confini della realtà, questa serie, a suo tempo, sconvolse l'Inghilterra, sin dal primo episodio (no, non preoccupatevi, non c'è nessun mostro o scene cruente alla A Serbian Film, ma è proprio la verosomiglianza degli eventi che rende il tutto più intenso).
Non una serie come le altre: Black Mirror vi darà argomenti su cui riflettere. Provare per credere.

L'avere centinaia di amici su Facebook ci ha reso meno soli?



Io penso proprio di no. E' da un po' di tempo che rifletto sul cancellare il mio account Facebook. Ho notato che non solo mi serve a ben poco, ma anzi, mi fa solo perdere del tempo prezioso. Il problema è che ne sono totalmente assuefatta! Stessa cosa con Youtube: non ce la faccio a staccarmi da questo maledetto schermo. E da quando ho uno smartphone, le mie condizioni da drogata di rete sono peggiorate. In più, sono quasi totalmente passiva: condivido poco, e se condivido, non è niente di serio o di veramente importante. Non mi va di condividere una parte di me con gente che non conosco, o che conosco appena. Tanto quei tizi farebbero la stessa cosa che faccio io guardando i loro selfies: riderebbero alle mie spalle. In più, dopo aver visto Black Mirror , la mia visione dei Social e della tecnologia è cambiata. Che si stia compiendo il passo verso la completa alienazione dell'essere umano? Lo so, lo so, sono apocalittica, ma che ci volete fare. Tutto quello che mi crea dipendenza mi inquieta, perciò nel mio cervello si accende una spia che dice "Ehy, guarda che ne puoi fare anche a meno!". Però senza Facebook, oggi non esisti. La prima cosa che si pensa appena conosciuta una persona è "ORA LA AGGIUNGO SU FACEBOOK!". E meno male che non ho Twitter... Che Dio ce ne liberi! Ci ho provato, lo ammetto, ma non esiste piattaforma più inutile.
Tornando a Facebook, odio essere schedata, odio che su internet ci siano i miei dati, le mie foto, i miei ricordi... La mia vita. Vi rendete conto che c'è la mia vita su un sito?!
Facebook o non Facebook? Questo è il problema (del nuovo millennio).

AGGIORNAMENTO: Sono giunta alla disperata conclusione che Facebook mi serve. Il mio account vivrà ancora, devo sapere quello che succede (soprattutto all'università), e l'unico modo per farlo è essere iscritta ai gruppi. Sono una comune mortale (e mammoletta). Che sfiga.