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venerdì 24 luglio 2015

Movie #20: Pollo alle prugne

Invece di scrivere l'ennesimo post su The babadook (che non mi ha entusiasmato), cerco di scrivere una bella recensione su Pollo alle Prugne. Sì, il titolo può sembrare ridicolo ma, almeno in questo caso, l'abito non fa il monaco.
Pollo alle prugne è un film del 2011, ispirato all'omonimo romanzo a fumetti scritto e disegnato da quel mostro di talento di Marjane Satrapi, autrice del ben più celebre (e consigliatissimo) Persepolis.

LA TRAMA (in breve)
Iran, autunno del 1958. Ci viene narrata la storia di Nasser Alì Khan, un non più famoso violinista, incapace di esprimere la sua arte per mancanza del "giusto violino". Ma cos'è che rende un violino speciale per Nasser Alì?
Tra avventure spassose, bambini iperattivi, una moglie bisbetica e un dolce ricordo che gli toglie il sonno, che ne sarà del  nostro eroe senza spada nè armatura?

GUARDALO SE...
... ti piacciono le fiabe che lasciano l'amaro in bocca e l'atmosfera esotica del Medio Oriente, che non è solo culla di estremisti barbuti, ma anche e soprattutto un luogo incantato che ha saputo ispirare storie che profumano di buono.

"Yeki bud, yeki nabud - C'era qualcuno, non c'era nessuno. E' così che iniziano le fiabe persiane."

Un film che oscilla tra un film d'animazione, una pellicola felliniana e una fiaba da mille e una notte (in chiave moderna, ovviamente): perderselo sarebbe davvero un peccato.

Ps. Informazione di servizio,
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sabato 11 luglio 2015

Letture estive che anche no: Il medico di se stesso



Volendo migliorare la mia alimentazione, ho puntato questo libro, sbagliando clamorosamente. Il libro, scritto da uno dei pionieri della macrobiotica, Naboru Muramoto, tocca i limiti del ridicolo. Adesso, credo sia comprensibile che voi pensiate "ma cosa l'ha comprato a fare questa idiota un libro sulla medicina orientale, se voleva semplicemente migliorare la sua alimentazione"?? Ebbene, rispondo subito: il libro promette di migliorare la salute fisica e mentale attraverso un'alimentazione sana ed "equilibrata". C'è un problema però: da profana, credo che in un alimentazione costituita da soli cereali, legumi, tè e carpa ci sia ben poco di equilibrato. Interessante la critica mossa contro la medicina occidentale che, di fronte a un disturbo, non si occupa di riequilibrare tutto l'organismo, ma interviene sul singolo organo, spesso puntando ad alleviare i sintomi piuttosto che risolvere effettivamente il problema. Ma tutto qui. Il resto, secondo il mio modesto parere, sono fandonie: possibile che la sola conformazione del volto possa essere indice di un disturbo?
Il libro è ricco di ricette e consigli "pratici". Aprendo una pagina a caso, ecco cosa leggo: Tè bancha con prugna umeboshi. Una ricetta facilissima e ottima per contrastare almeno una decina di disturbi, ma il dramma è dietro l'angolo: dove può un povero italiano, con problemi di gonfiore e gas intestinale, trovare una prugna umeboshi? Vi sfido tutti a provare a chiederla dal vostro fruttivendolo di fiducia.
Insomma, non so voi, ma io non ho intenzione di passare la mia vita a mangiare riso integrale con la speranza di vivere qualche anno in più. Infatti, domani lasagna: morirò, ma come si dice dalle mie parti, almenu moru a panza china!